martedì 14 luglio 2015

"Voi froci mi fate schifo, dovete morire" accade a Piacenza

Due ragazzi gay sono stati aggrediti durante un festival in provincia di Piacenza,uno di loro è un attivista di Arcigay.


"Ieri sera ero con alcuni amici all'Orzorock, un festival rock nel piacentino. Verso fine serata io e alcuni amici siamo seduti con dei ragazzi di Gragnano. Un ventenne di fianco a me, LT, appena capito il mio orientamento sessuale inizia a ricoprirmi di insulti". "Frocio di merda, voi froci mi fate schifo, dovete morire, vattene", sono gli insulti che il ventenne ha rivolto a Bombini secondo quanto da lui stesso riferito.
"Io gli rispondo ironicamente, mentre un mio amico non la prende allo stesso modo - continua la testimonianza che l'attivista ha affidato al suo profilo su Facebook -. Inizia una discussione tra i due. Alzano la voce e si avvicina un amico del ventenne, PG, che mi spinge a terra e tenta di colpirmi. Si avvicinano altri due ragazzi a noi, ne segue un tentativo di pestaggio al quale nessuno di noi risponde, al grido di "vattene, frocio di merda" vengo bersagliato da tre ragazzi. In pochi minuti ci allontaniamo e gli aggressori si ritirano verso gli stand del festival" .


"Come attivista e come persona impegnata non posso sottrarmi dall'intraprendere le azioni necessarie - conclude Bombini, annunciando la denuncia alle autorità -. L'odio e l'ignoranza sono prodotti della inadeguata azione educativa delle famiglie e delle scuole. E ancora dobbiamo assistere a raduni come il family day che giustificano e fomentano la discriminazione, impedendo azioni di informazione e formazione sulle tematiche LGBT. Non sono più disposto a tollerare. Con buona pace di chi vuole buonisticamente cercare un dialogo con gli integralisti cattolici e i criptofascisti di questo paese".
Bombini conclude il suo racconto allegando un'esplicita immagine di uno status pubblicato da uno dei suoi aggressori, sempre su Facebook: "Ditemi ancora di essere aperto di mente e di non avercela con i froci - scrive LT - che vi butto giù dal ponte di Trebbia".

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